mercoledì 11 febbraio 2009

10.000 di questi giorni (forse)

Oggi al lavoro avevo il corso di Excel. In realtà già lo so utilizzare abbastanza bene, ma il corso lo faccio volentieri perchè:
A) sebbene spesso ne pago le conseguenze dopo, comunque per mezza giornata non ho rotture di scatole
B) in ogni caso qualcosa di nuovo si apprende
C) per una volta che l'azienda propone un momento formativo non vedo perchè non dovrei parteciparvi.

Tema della lezione odierna le funzioni di tempo. In particolare, la gentile professoressa, si è soffermata, in maniera entusiasta, sul fatto che il nuovo Excel (2007) rispetto all'edizione precedente, tratti direttamente le date come numeri (ad ogni data è associato un numero a partire dal 1/1/1900 e così via) e di conseguenza si possono sommare, sottrarre date ottenendo sempre dei numeri. La cosa di per se mi ha fatto riflettere. Scusate a farmi riflettere non è stato il fatto che l'Excel nuovo tratti le date come dei numeri (anche con il 2003 ad esempio si possono sottrarre due date basta cambiarne il formato), bensì il fatto che facendo la differenza tra la data di oggi e quella della mia nascita ho ottenuto 10.000 giorni precisi. Ovvero sono già 10.000 giorni che sono di questo mondo. Non male davvero. Un evento,dato la particolarità del numero, che sarebbe stato meritevole di un festeggiamento.
Beh lo so non è come fare i primi 10.000 punti nell'NBA ma è comunque un traguardo e, come tale, merita una riflessione.
10.000 giorni! E chi se li ricordi tutti? Quanti sono quelli di cui mi ricordo qualcosa? Beh a rifletterci sopra ci sono tanti spezzoni di questi 10.000 giorni: alcuni particolarmente piacevoli, alcuni viceversa la cui piacevolezza si prova nel constatare che sono ormai passati, altri ancora di per sè insignificanti, ma di cui, inaspettatamente, conservo una traccia. E quante persone avrò visto in questi anni? Chi può dirlo? ma forse se confrontate con quante ce ne sono al mondo non molte se penso che gran parte dell'esistenza l'ho trascorsa mel mio paesello e ciclicamente negli stessi posti. Beh, insomma a pensarci bene si poteva fare anche meglio però! Uhm cazzo però sempre a pensarci bene, sperando che non debba abbassare la media, i prossimi 15.000/17.000 giorni potrebbero essere sotto certi punti di vista peggiori........... Sì ho capito è meglio che vada a dormire!
Diavolo di un Excel..... conterai 10.001 ma sappi che io Effimera umana rinizierò sempre daccapo

So long

martedì 3 febbraio 2009

Biscotti a mezza luna

Dopo due storielle per così dire intimiste, sulla base della lettura di un articolo del secolo XIX, vorrei dedicarmi invece ad un argomento di più strigente attualità. L'articolo in questione è quello relativo alla visita del Ministro Ronchi a Genova, al Lagaccio, nel quartiere scelto dal comune come possibile sito per edificare la moschea.

Non vorrei entrare nel merito delle bontà del luogo scelto nè tantomeno nel merito delle numerose proteste che, immancabilmente, la scelta ha scatenato fra gli abitanti del Lagaccio perchè, nel primo caso, non possiedo francamente le competenza necessarie per poter esprimere un parere, mentre nel secondo capisco gli interessi particolari del singolo cittadino che ha paura in termini di sicurezza ed in termini di impoverimento qualitativo ed economico del quartiere in cui vive. D'altra parte non credo si possa sostenere, tanto per confrontare schieramenti opposti, le proteste locali contro l'allargamento, a Vicenza, della base U.S.A. Ederle 2 o quelli del comitato anti Tav in Val Susa eppoi essere contro le proteste per la costruzione di una moschea. Tutti trovano legittimazione nelle paura del singolo dell' impoverimento del luogo in cui vive: sia esso un impoverimento in termini ecologici, economici o di sicurezza.

Ma un conto sono gli interessi dei singoli ed un conto sono quelli delle collettività che lo stato dovrebbe rappresentare.

Da questo punto di vista negli ultimi tempi la costruzione delle moschee sembrerebbe essere invisa dal governo o almeno da una parte di esso, perchè viste come possibili centri di raccolta di cellule terroristiche. Se ne deduce che l'interesse collettivo, in questo caso, sembrerebbe quello di ostacolarne l'apertura perchè appunto rappresentrebbero una minaccia.

Sinceramente la questione mi sembra del tutto opposta.

Nel '600 sempre a Genova si avvia la costruzione di un edificio, l'Albergo dei poveri, ispirato ai fenomeni assistenziali che in realtà assurge a strumento di controllo dell'ordine pubblico interno, fortemente compromesso dal fenomeno di una povertà dilagante considerata come un male da redimere attraverso il lavoro e la preghiera. (fonte http://www.culturainliguria.it/). In altre parole si vedeva la povertà come una possibile minaccia di ordine pubblicò e si preferirì intervenire sottoforma di assistenza per poter al contempo tenere sotto-controllo quella che era giudicata una possibile miccia per disordini.
Allo stesso modo, senza voler entrare nel merito della veridicità della affermazione, ma se si pensa che la popolazione musulmana genovese possa avere al suo interno cellule terroristiche, si ritiene davvero che l'interesse collettivo, sia davvero perseguibile aumentando la tensione per poi avere le stesse persone sparse nel centro storico più grande d'Europa o magari all'opposto sia perseguibile attraverso la costruzione di un centro e la collaborazione con le autorità religiose islamiche che lo gestirebbero?

So long