venerdì 23 gennaio 2009

Il Respiro ed il Sogno


La prima volta fu grazie ad un amico.
Ero al primo anno di Economia e, dopo un inverno passato a frequentare principalmente le aule e la sala fotocopie, con l'avvento del secondo semestre cominciavo a capire maggiormente i meccanismi della facoltà.
In particolare cominciavo a capire che non era necessario frequentare tutte le lezioni, a capire che tra le due biblioteche la migliore era quella al piano terra, quella chiamata Moschea (così si chiama la biblioteca di Economia di Genova essendo il luogo dove nel 1500 sorgeva la moschea dei musulmani che lavorano nella Darsena di Genova. Alla faccia delle polemiche attuali) vuoi perchè aveva una quindicina di computer collegati ad internet, vuoi perchè aveva i maggiori quotidiani disponibili alla lettura, vuoi perchè era maggiormente frequentata, specie dai ragazzi/e degli anni sopra. Ma soprattutto cominciavo a muovermi meglio e meno timidamente tra le mura ed i locali della facoltà. In particolare,sebbene ancora embrione, si stava sviluppando quelle che fu, nei successivi 4 anni, la mia vita all'interno della facoltà. Le lezioni del mattino e del p.m (ovviamente sempre meno corsi con l'avanzare degli anni), l'immancabile "oretta" in sala internet appena dopo pranzo, lo studio, le lunghe pause a vagare per la facoltà alla ricerca di Tizio, Caio e Sempronio o delle varie Miss della facoltà.
Ed in queste discussioni spesso si parlava di ragazze, dei sogni, delle paure, di anedotti e di ragazze ancora, fintanto che, colti dalla sera, non ci si salutava con: " ciao ci sei domani? ci si vede in Moschea allora........."
Fu proprio in un di queste discussioni "culturali" che sentii parlare per la prima volta di te........
Non ti conoscevo, ma mi colpirono la descrizione della tua poetica dolcezza, della tua eleganza e ovviamente della tua bellezza.
Te ne andasti prima ancora che ebbi modo di conoscerti.
Passarono gli anni e da alunno della vita diventai studente (non si smette mai di imparare, si dice, ed è vero) -lavoratore, ma non mi scordai di te.
Era una sera autunnale , dopo aver gironzolato nei vicoli, mi sedetti a mangiare il panino, che mi ero portato da casa, sin dal mattino, in quella che avevo deputato essere, da un po di tempo, la mia panchina preferita per la magra cena prima del corso di inglese a cui mi ero iscritto.
In particolare ero seduto, piacevolmente malinconico, a guardare le luci nelle case sopra piazza delle Erbe e l'orologio della Chiesa del Gesù, lì sulla panchina vicino al Teatro della Tosse, allorchè seppi che saresti ritornata.....
Ti incontrai finalmente la sera del 22 febbraio 2008, 2 giorni prima del compleanno di colei che, fino all'anno prima era il mio Amore e che avrei voluto farti conoscere, e, per l'occasione, mi vestii elegantemente.
Fu amore a prima vista e non furono necessarie le parole...........
Mi innamorai dei tuoi gesti, della tua poesia del tuo respiro e del tuo sogno.
Fu tutto meraviglioso.
Chissà se un giorno ritornerai..........
Mi troverai semmai sulla solita panchina a guardare con piacevole malinconia le luci della mia Genova.....


Dedicato alla Compagnie du Hanneton di James Thierrée.

P.s.
Per chiunque voglia sapere di cosa si tratti potrà fare una su internet anche se ovviamnete non è la stessa cosa vedere un video o essere a teatro

P.s. 2 Il primo spettacolo, quello che mi sono perso è la Symphonie du hanneton, metre il secondo, quello che ho visto, è la Veillée des Abysses

So long

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