martedì 3 febbraio 2009

Biscotti a mezza luna

Dopo due storielle per così dire intimiste, sulla base della lettura di un articolo del secolo XIX, vorrei dedicarmi invece ad un argomento di più strigente attualità. L'articolo in questione è quello relativo alla visita del Ministro Ronchi a Genova, al Lagaccio, nel quartiere scelto dal comune come possibile sito per edificare la moschea.

Non vorrei entrare nel merito delle bontà del luogo scelto nè tantomeno nel merito delle numerose proteste che, immancabilmente, la scelta ha scatenato fra gli abitanti del Lagaccio perchè, nel primo caso, non possiedo francamente le competenza necessarie per poter esprimere un parere, mentre nel secondo capisco gli interessi particolari del singolo cittadino che ha paura in termini di sicurezza ed in termini di impoverimento qualitativo ed economico del quartiere in cui vive. D'altra parte non credo si possa sostenere, tanto per confrontare schieramenti opposti, le proteste locali contro l'allargamento, a Vicenza, della base U.S.A. Ederle 2 o quelli del comitato anti Tav in Val Susa eppoi essere contro le proteste per la costruzione di una moschea. Tutti trovano legittimazione nelle paura del singolo dell' impoverimento del luogo in cui vive: sia esso un impoverimento in termini ecologici, economici o di sicurezza.

Ma un conto sono gli interessi dei singoli ed un conto sono quelli delle collettività che lo stato dovrebbe rappresentare.

Da questo punto di vista negli ultimi tempi la costruzione delle moschee sembrerebbe essere invisa dal governo o almeno da una parte di esso, perchè viste come possibili centri di raccolta di cellule terroristiche. Se ne deduce che l'interesse collettivo, in questo caso, sembrerebbe quello di ostacolarne l'apertura perchè appunto rappresentrebbero una minaccia.

Sinceramente la questione mi sembra del tutto opposta.

Nel '600 sempre a Genova si avvia la costruzione di un edificio, l'Albergo dei poveri, ispirato ai fenomeni assistenziali che in realtà assurge a strumento di controllo dell'ordine pubblico interno, fortemente compromesso dal fenomeno di una povertà dilagante considerata come un male da redimere attraverso il lavoro e la preghiera. (fonte http://www.culturainliguria.it/). In altre parole si vedeva la povertà come una possibile minaccia di ordine pubblicò e si preferirì intervenire sottoforma di assistenza per poter al contempo tenere sotto-controllo quella che era giudicata una possibile miccia per disordini.
Allo stesso modo, senza voler entrare nel merito della veridicità della affermazione, ma se si pensa che la popolazione musulmana genovese possa avere al suo interno cellule terroristiche, si ritiene davvero che l'interesse collettivo, sia davvero perseguibile aumentando la tensione per poi avere le stesse persone sparse nel centro storico più grande d'Europa o magari all'opposto sia perseguibile attraverso la costruzione di un centro e la collaborazione con le autorità religiose islamiche che lo gestirebbero?

So long

6 commenti:

  1. sono d'accordo.il rifiuto di creare una moschea porta invariabilmente alla clandestinità e quindi alla ingestibilità della questione.

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  2. E poi, scusate, vogliamo davvero cadere nella banalità Islam=Terrorismo? Così davvero non ne usciamo più...

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  3. No certo non vogliamo ma al contempo credo sia importante, qualunque sia la tua opionione cercare di comprendere quella di chi la vede all'opposto di te perchè, spesso, per semplicità di slogan è sulle banalità che si poggiano bisogni latenti delle persone.

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  4. Non ho capito benissimo "per semplicità di slogan è sulle banalità che si poggiano bisogni latenti delle persone"...
    Comunque certo, io sono una sostenitrice del "cerca di metterti nei panni degli altri" e anche del "comprendi il punto di vista opposto al tuo prima di giudicare", quindi su questo siamo d'accordo. :)

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  5. Ed in effetti rileggendola non significa una cippa perchè mancano alcuni passaggi senza i quali non è comprensibile. Volevo solo dire che giustamente spesso si condannano certi impronibili slogan o forzature utilizzate da determinate forze politiche che, magari non rispecchiano le reali ideee delle persone, ma che comunque possono essere un sintomo di bisogni che le persone avvertono soprattutto se stimolate ad avvertirli. Es magari non la maggioranza pensa che Terrorismo = Islam ma magari tanti pensano che non si sentono sicuri. Alla fine non credo bisogni dire ciò che la gente vuole perchè c'è già chi fa ricerca di mercato nella politica scambiando gli elettori in un potenziale mercato ed utlizzando la campagna elettorale come una leva di Marketing, però..... Vabbè cazzo lascio perdere perchè tra un po finirei con il picchiarmi di nuovo con l'italiano. Insomma non volevo si pensasse che io creda Islam+terrorismo.

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